«Penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l’ignoranza».
Joe Strummer
Il personaggio è questo; uno dei più carismatici che la storia della musica abbia mai prodotto. Uno di quegli artisti che non stavano mai fermi, con la mente sempre in subbuglio, piena di idee e canzoni che spingevano per venire fuori. Uno che se fosse ancora vivo, sicuramente avrebbe già dato il benservito ai suoi Mescaleros e avrebbe formato e sciolto decine e decine di band, con la facilità con cui Liz Taylor cambiava marito (sì, ancora battute sulla Taylor, me ne prendo la piena responsabilità). Joe era fatto così. Creativamente trasversale. Musicalmente poligamo.
«Ho incontrato gente a cui il punk ha cambiato il modo di vivere. […] Non è stata una faccenda di massa, la folla che assalta il palazzo. Piuttosto, un sacco di individui che hanno afferrato qualcuna delle cose che stavamo strombazzando noi». Vai a spiegare al tizio di mezza età, con la sua inseparabile ventiquattrore, o alla quindicenne che si strappa i capelli per Justin Bieber chi era Joe Strummer. Spiegagli che cosa è riuscito a trasmettere ad una generazione come la nostra. Raccontagli di come era riuscito a cambiare una città -Firenze- con un unico, storico concerto; quello del 23 maggio 1981. Cerca di fargli capire che quel punkettaro ribelle, poeta urbano, cantautore idealista, ha influenzato i nostri valori e le nostre idee come pochi altri. Che ancora adesso noi “siamo per la creatività” e per “the only Band that matters“. Già, probabilmente non capirà.
Dopotutto Joe scriveva delle canzoni e nulla più, giusto?
Paolo Maugerio
idolo assoluto!! (sì, qui un commento da liceale era d’obbligo)
Beh, noi apprezziamo lo stesso 😀